![]() Ogni giorno siamo immersi nel “fare”, come lavorare, gestire la famiglia, la casa, i piccoli e grandi inconvenienti. Tutto questo muoverci, attivarci - fare fare fare - ci porta ad uno stato di tensione continua, ad un continuo consumo eccessivo di energia fisica e mentale. Dentro a questo pentolone del fare può accadere che non troviamo più il tempo per noi stessi, per rigenerarci e ritrovare un contatto interno di pace, di attenzione a sé e di distensione. Consigli e tecniche per ricentrarsi e ritrovare spazio per sé sono tanti. Molti sono gli autori, gli esperti e i “guru” della crescita personale, del benessere olistico ed economico che propongono esercizi, percorsi, meditazioni e altro ancora. Tra questi ho avuto modo di leggere e quindi di esercitarmi con continuità, con un esercizio molto efficace e semplice, che può aiutare a ritrovarci, a rigenerarci ed entrare in un contatto profondo di sé. L’esercizio di tipo “spirituale” che segue è proposto in un libro del maestro del pensiero positivo, A. De Mello.(Anthony De Mello, Istruzioni di volo per aquile e polli, Pickwik edizioni Piemme Novembre 2013, pag. 18) E come scritto nel titolo è un esercizio di attenzione. Non prenderà più di un paio di minuti, ed è semplice. Ecco come fare. Siediamoci su una sedia, chiudiamo gli occhi e prendiamo contatto lentamente con il nostro corpo. Portiamo l'attenzione al contatto dei vestiti sulle spalle e sulla schiena. Sentiamo la mano, dove appoggia, poi ripetiamo con l’altra mano, sentiamo i glutei a contatto della sedia, il peso del corpo sulla sedia, sentiamo i piedi che sono dentro le scarpe o a contatto con il suolo. Di nuovo, lentamente, sentiamo le spalle, i vestiti sulla schiena, le mani, i glutei, il peso del corpo e i piedi. Ancora una volta, riportiamo l'attenzione lentamente alle spalle, alla schiena, alle mani, ai glutei, al peso del corpo e ai piedi. Ora sempre lentamente, apriamo gli occhi. L’esercizio è finito. L’esercizio se eseguito con continuità può far percepire un senso di pace, di rilassamento, a volte ci si può addormentare, oppure sentire “tensione” e, come suggerisce lo stesso Di Mello, dove sento la tensione, mantengo l’attenzione e il rilassamento avverrà gradualmente. Lo scopo è quello di entrare in noi stessi, sentire molto di più, sperimentare se stessi e sorprendersi della realtà. Il mio consiglio è quello di fare questo esercizio con continuità, una o due volte al giorno, per una settimana almeno, i risultati arrivano e possono essere veramente sorprendenti. Se desidere condividere con me gli effetti(positivi o negativi) e i benefici di questo esercizio di attenzione puoi scrivermi all'indirizzo riportato sotto lucastocchi68@gmail.com (c)LucaStocchi2017
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![]() Essere flessibile o, per meglio dire la flessibilità del corpo, può essere definita in vari modi, eccone alcuni: La capacità di realizzare gesti, con una esecuzione articolare il più ampia possibile. Oppure:la qualità di ciò che è flessibile, adattabile, anche in senso figurato. Ed ancora: Una caratteristica di ciò che può essere piegato,senza spezzarsi. (fonti:Manuale di Power Stretching F.i.f.,vocabolario Zanichelli) La definizione che in questo articolo ci interessa è appunto legata al corpo. E' una caratteristica fisica che va mantenuta, non solo perchè favorisce il l’attività sportiva, l’esecuzione del gesto atletico con il più ampio raggio di movimento possibile ma, anche perché aiuta a prevenire o evitare lesioni o problemi derivati da posture errate nel lavoro, nel vivere quotidiano, o provocate da una vita sedentaria. Questa capacità per motivi organici e fisiologici comincia a diminuire già dopo i primi 10 anni di vita. Altri fattori che influenzano la flessibilità sono l'età, il sesso; per quanto riguarda i parametri anatomici funzionali, la flessibilità è influenzata dall'efficienza di articolazioni e tendini. Mantenere il corpo “flessibile”, è utile anche a chi si allena con i pesi, a chi pratica attività funzionali ed aerobiche. Il motivo? L’allenamento continuo provoca uno stato di tono eccessivo della muscolatura (nelle 48 seguenti si mantiene una tensione chiamata "residuale"), il muscolo tende a rimanere più tonico che invece che rilassato. Questo effetto (tonicità eccessiva, iper-tonicità) può causare rigidità muscolare ed anche malessere, facilitando la comparsa di lesioni anche nei movimenti quotidiani più comuni. Curare la flessibilità risulta di grande importanza per chi pratica sport, attività fisica in genere, ma anche a chi fa vita sedentaria. I metodi per prendersi cura di questa capacità sono vari: lo Stretching statico e dinamico, PNF, Power Stretching,Yoga, Pilates, vari metodi di ginnastica funzionale e posturale. Da non trascurare anche l’aspetto legato al tono e all’umore quotidiani che grazie a la cura di questa capacità, vengono “nutriti” rendendo il vivere quotidiano, con tutti gli impegni ad esso legati, più semplice, funzionale, ecologico per corpo e mente. Ti interessa migliorare il tuo corpo attraverso un lavoro sinergico tra corpo mente e respiro? Vuoi strutturare un allenamento consapevole personalizzato? Desideri una consulenza telefonica? Un incontro informativo? Clicca qui (C) LucaStocchi2017 (C) LucaStocchifotografie ![]() Il "Locus of control" è un costrutto psicologico proposto nel 1954 dallo psicologo statunitense Julian B. Rotter. Traducibile in italiano come “Il luogo di controllo”. E’ definibile come “la percezione che ha un individuo di poter controllare gli eventi della propria vita”. Oppure come: ” il grado di percezione personale che determina quanto e, se siamo convinti che le nostre azioni abbiamo un peso nel dare una direzione e produrre gli eventi che ci accadono, oppure se quanto ci accade è influenzato o causato da fattori esterni, indipendenti dalla nostra volontà”. Il Locus of control (LOC) è suddiviso in due tipologie: interno (io controllo la mia vita) ed esterno (il destino controlla la mia vita). Questa è una variabile molto importante perché determina la motivazione, la spinta e l’atteggiamento, ad entrare in azione dell’individuo. Un soggetto con un LOC interno ha un atteggiamento prevalentemente costruttivo e positivo, crede nelle sue capacità e le sviluppa nella direzione desiderata; quindi i risultati che ottiene dalle sue azioni derivano dalle proprie abilità e competenze. Cerca di esercitare un controllo incisivo e serrato delle sue azioni per cambiare i risultati. Per lui ogni azione ha delle conseguenze. Un individuo con un LOC interno risulta però incline a stati di ansia. Al contrario un soggetto con LOC esterno ritiene che le cose che accadono nella vita siano causate da fattori fuori dal controllo personale. Le azioni intraprese sono vissute come il risultato appunto di eventi non gestibili (ad esempio la luna piena, la sfortuna, il destino). Questo individuo, appunto, ha la tendenza a dare “la colpa” dei risultati delle sue azioni agli altri, non a se stesso. Un individuo con un LOC esterno è incline a deprimersi. Le tipologie appena descritte sono da leggere non come categorie separate, ma come elementi variabili e continui che “viaggiano” con l’individuo durante sua la vita. Il LOC è influenzato da elementi come la famiglia di origine, l’educazione ricevuta, la personalità, i rinforzi postivi o negativi ricevuti, dal tipo di risorse ed energie psicofisiche interne ed esterne di cui dispone l’individuo. In conclusione, non esistono soggetti con il LOC solo interno o solo esterno. Quindi se si desidera un equilibrio funzionale al proprio benessere personale è auspicabile avere il giusto mix tra i due LOC descritti sopra, adattabile quindi alle diverse situazioni che si presentano e verificano nella vita, ad esempio un cambiamento di lavoro, una relazione affettiva da ridefinire, un impegno sportivo da preparare. Nel ricercare l’equilibrio personale, per poter fare i passi e le scelte più corrette e in sintonia con i nostri bisogni ed il nostro essere, è necessario trovare il giusto “dosaggio” tra i due LOC descritti sopra, in momenti difficili o impegnativi può aiutare rivolgersi ad un professionista del cambiamento, della crescita e sviluppo personale, competente e qualificato. Nella associazione di cui faccio parte, Namaste’ A.s.d. potete rivolgervi con fiducia a due diversi professionisti riconosciuti. Laura Venturoli Counselor olistico (347 4102925) laura.venturoli@gmail.com Luca Stocchi Operatore olistico e life & sport coach (340 1079380) lucastocchi68@gmail.com ![]() Allenarsi in modo consapevole, efficace e funzionale al nostro obiettivo(buona salute, dimagrimento, migliore condizionamento muscolare…) necessita di sviluppare in modo profondo il controllo del corpo. Il significato di controllo è il seguente: Esaminare attentamente qualcosa, padroneggiare, essere padroni di esercitare autocontrollo. Attività in cui ci si da una regola (dizionario Sabatini Coletti). Una definizione che ci riguarda più da vicino, come atleti, agonisti ho semplici appassionati del movimento, del fitness, è la seguente: "Controllo del movimento, lento o veloce, uniforme e preciso, non solo sulla articolazione interessata allo sforzo ma anche sul respiro, sulla posizione del corpo”. Per svolgere bene un esercizio, renderlo efficace, ecologico e sicuro è importante sviluppare anche questo aspetto. Porre la giusta attenzione, concentrarsi, imparare bene come eseguire uno specifico atto motorio aiuta inoltre a rendere più funzionale il nostro muoverci nel quotidiano. Proviamo ad affrontare il nostro training senza “urgenza”, magari davanti ad uno specchio, osservando la postura, la posizione e andando alla ricerca della completa, corretta e armoniosa esecuzione. Attraverso il corpo educhiamo così anche la mente a fare ecologia di pensiero, (ci concentriamo su poche cose, quelle che servono) con guadagno sulla salute fisica e mentale. Inoltre eseguire il movimento in modo lento e controllato recluta più fasce muscolari (anche quelle profonde), migliorando in modo considerevole l’efficacia dell’esercizio. Solo successivamente, una volta acquisito il giusto schema motorio, se l’esercizio lo richiede le ripetizioni diventeranno più veloci o intense, oppure si andranno ad aumentare i carichi di lavoro. Questo è anche uno dei principi che si applicano nel metodo Pilates, gli altri sono: Concentrazione; la Precisione (esecuzione precisa dei movimenti tramite il controllo per migliorare il tono ed il bilanciamento muscolare); Fluidità (sviluppare controllo e fluidità per ottenere “armonia”); Respirazione (coordinata con i movimenti, fluida e completa). Stabilizzazione del baricentro (attraverso particolari esercizi e lavori per addominali, dorsali, lombari e rafforzamento del centro del corpo). Principi che possono essere applicati anche in altre discipline sportive e in alcuni gesti del vivere di ogni giorno(sollevare carichi pesanti, prendere oggetti in alto o in basso e molto altro). Un consiglio: All’inizio di qualsiasi pratica sportiva, in palestra, all’aperto, nelle lezioni di gruppo, è bene ricercare un trainer, un coach con le competenze giuste, essere seguiti attentamente e da un professionista è di vitale importanza per rendere l’attività che scegliamo veramente sicura, efficace, con risultati concreti e, perché no…più divertente. E’ il nostro corpo, è il luogo dove “abitiamo”, occorre curarlo, coccolarlo, mantenerlo in buona salute. E’ il nostro mezzo per stare e fare nel quotidiano, per sentirci bene e far “sentire” bene gli altri quando sono con noi. Alleniamoci meglio, alleniamoci bene. Desideri una consulenza gratuita telefonica, on line, oppure un incontro informativo? Clicca qui (c)LucaStocchi2017 (c)LucaStocchifotografie |
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